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presa al volo / n°23

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"quei co a maja"... "peassa", piccolo grande uomo


Nell'aria profumo de fritoe, clima di festa sopra i campi di via Olimpia 4, come un rito all'apertura del cancello, un vivace fiume di persone invade spogliatoi e clubhouse, per primi i ragazzi del minirugby, proprio tra questi scelgo il protagonista del mio racconto.
Lo chiamerò Piccolo Grande Uomo, non solo per risvegliare, a chi legge, lo splendido ricordo di un cult movie anni '80, ma far conoscere, a tutte le magliette rosse, il comportamento esemplare di un ragazzo dell'under10.
Chiuse le scuole, il carnevale impazza, a lui interessa solo allenarsi con i suoi compagni di squadra, i suoi amici.
DNA importante per un Ruggers , storia, vittorie nelle varie nazionali e nei club, impegno, serietà, talento, orgoglio tutte componenti eccezionali per la crescita di un atleta, aggiungiamo un cognome sulla maglia che non concede errori o brutte figure, "Lui" é pronto a tutto ciò, in seguito lo capirete.
Inizia l'allenamento, i ragazzi giocano, giocano e giocano spostando l'ovale da una parte all'altra del campo fino ad arrivare in meta, la gioia maggiore all'interno del rettangolo erboso.
Il ritmo sale, il battito cardiaco aumenta, il respiro diventa pesante e la voglia di prevalere è forte, placcaggi, finte, calcetti di spostamento, si prova tutto pur di far vedere il proprio valore, lo scontro fisico é una componente del gioco e a volte, come in questo caso, può avere conseguenze spiacevoli fisiche e morali.
Risultato, il "Piccolo Grande Uomo", è disteso lungo a terra, un contatto fortuito alla testa l'ha messo ko.
Dopo le prime cure a bordo campo, il nostro protagonista si rialza, mostra passo sicuro e deciso, ma l'allenatore è poco convinto e scrupolosamente lo accompagna in spogliatoio. 
Al ritorno a casa, il giovane puledro, non sfugge allo sguardo attento del padre, esperto in quadrupedi, e a fronte di mille dubbi e perplessità, resosi conto che il “bozzolo” o “fragnoccoea” non c'era, anzi, il contrario, "carica" il bipede in macchina e lo trasporta al Pronto Soccorso.
Ne lamenti, ne lacrime da parte del giovane Rugger, l'esito della radiografia conferma il sospetto, bisogna operare il parietale!!!!!!
Non sono un "Sartorello" diventato scribacchino, posso solo intuire che l'operazione non dovrebbe avere conseguenze post, ma sempre di operazione si tratta!!!!!!
Al telefono con il suo Presidente, trasmettendo voce matura e coscienziosa, risponde :"sono cose che possono accadere......"
A sostegno, devi sapere che oltre ai tuoi genitori, hai tutti i tuoi compagni di squadra e tutte le magliette rosse che compongono la Tarvisium, la tua parte sarà quella di affrontare l'aspetto più duro della vicenda, il post intervento.
La forza di sostenere e superare i tempi di attesa per rientrare in campo, vedere i tuoi compagni giocare e non poter partecipare, mantenere la calma per sconfiggere questo periodo.
Adesso devi andare in meta per te stesso, in questa fase della tua vita é la marcatura più importante, non ho dubbi nell'esito della partita, vincerai sicuramente.
Non posso elencare tutti i ragazzi che hanno subito infortuni importanti nelle file Tarvisium, ma hai degli esempi molto vicini a te, da tuo fratello a Bibo a SupeRicky Ruggiero, nel periodo di degenza oltre all'amore dei tuoi genitori, alle cure dei Medici e di tutti noi, avrai e me lo auguro, l'occhio vigile di San Giuseppe, crederci non costa niente.... Suerte Cicho,

zio bortolo

 

presa al volo / n°22

carraro

 


... "quei sénsa numero".

 

Reputo sia giusto e doveroso far conoscere a tutti le persone che gravitano, o hanno gravitato nel passato, intorno al mondo Tarvisium.
Inizio io, ma può farlo chiunque, il racconto di uomini o donne cooperanti nella nostra realtà, premetto che non parlerò di Dal Cin o di Ino Pizzolato, non per cattiveria ma perché le loro figure sono note a tutti, come Gesù o la Madonna. 
Un sabato pomeriggio verso l'imbrunire, prima dell'inizio di una gara under 14, un bambino chiede al suo papà chi era quel signore dai lunghi baffi che stava osservando il riscaldamento delle compagini in campo, il padre rispose che non ne aveva idea ma il bimbo replicò prontamente: "come fai a non saperlo....é sempre qui!!!!".
La persona in oggetto della breve discussione padre figlio è Mario Carraro.
Per fortuna la sua figura va oltre un quesito familiare, é ben radicata all'interno della Tarvisium. 
Come un figliol prodigo, venni richiamato dal nostro Presidente nel ruolo di dirigente accompagnatore Under 20, allenata da Ino e Valentino Colantuono, la maggior parte di quei ragazzi ha guadagnato la serie A e sono la struttura portante della prima squadra attuale. Al mio arrivo in via Olimpia 4, venni accolto da un "ciao vecio, cosa ti fa qua", era Mario Carraro che nonostante il fermo attività si rendeva disponibile ai frequentatori della palestra o semplicemente a chi correva intorno al campo per mantenere lo stato di forma atletica.
Conobbi Mario ancora nel 1979, era nell'altra Treviso, campione d'Italia, con un bagaglio d'esperienza inesauribile, retorico, ma vero, sostenere che era un rugby diverso, certi fondamentali sono attuali ancora adesso, e lui ne è buon testimone.
Dall'aspetto anglosassone, quasi Scozzese, con il suo inseparabile basco, i più giovani malignamente lo paragonano a don Matteo, l'assenza totale di avvolgi piedi, calzini, con le scarpe sempre lucide, aiuta in modo fattivo il recupero di giocatori infortunati o acciaccati.
Non é laureato ne diplomato, il suo passato é stato di sacrifici, lavoro duro e tanto allenamento, infanzia difficile, orfano di mamma molto presto e padre che gli mostra la via del lavoro quando i suoi amici andavano a scuola, ama il corpo umano, non solo quello femminile, al punto da creargli interesse, si erudisce leggendo e carpendo diagnosi da amici dottori o semplici fisioterapisti, diventando un punto di riferimento e primo soccorso per tutti gli atleti della società.
La disponibilità verso il prossimo é la sua dote maggiore, la presenza al campo, durante le partite, dalla prima squadra alle Under è totale, il suo rannicchiarsi a bordo campo del Monigo sta diventando un "cult", lo sforzo più grande é il trattenere i suoi consigli durante le partite della 16, dove gioca suo figlio, la fame atavica e la sua ombra di rosso, ombra me racomando, no altri goti, sono a contorno di questa meravigliosa persona, lo garantisco siamo fortunati ad averlo, é una fetta di storia del rugby ma sopratutto è un amico della Tarvisium.

zio bortolo

 

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presa al volo / n°21

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una serata con cartacaramella

 

Ho partecipato alla presentazione del libro di Paolo Marta dopo aver avuto modo di parlare con lui di quanto aveva scritto e soprattutto del perché lo aveva fatto.
Ho lasciato poi, nei giorni successivi, che fosse il libro stesso a chiamarmi, quando lo avesse ritenuto opportuno. Non avevo fretta di leggerlo, ne avevano parlato alla presentazione, ne avevano letto dei brani e riflettevo sulle argomentazioni di Paolo che lo avevano portato a scriverlo. Riflettevo sulle parole dei suoi ospiti e ancora se e quanto Buon Fare c'è e ci sia stato nella mia vita.
Il momento è arrivato, questa sera, e come spesso accade con un libro, ma anche con un film o una canzone, ognuno ci cuce addosso il vestito adatto per propinarlo nella maniera più efficace a se stesso. Cartacaramella è quanto di più vicino a me e, mi permetto di dire, a tutti noi ci possa essere. A noi che agli occhi degli "altri" viviamo da adulti e che nei confronti degli altri non vogliamo mai esibire le nostre debolezze. A me che vivo le mie emozioni e le mie fragilità come mai avrei creduto quando bambino mi immaginavo adulto.
Cartacaramella però fa una cosa che solo i bambini sanno fare, ti presenta il conto, ti chiede nella maniera più diretta e crudele a quale fiaba del tuo percorso sei giunto o se nel tuo percorso hai forse saltato qualcuna di quelle fiabe.
Ma Cartacaramella è soprattutto un "manuale d'amore" per ciascuno di noi e per coloro i quali avremo in dono di accompagnare per un pezzo della nostra strada.
Buon Fare a tutti.

 

Valentino Colantuono

 

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presa al volo / n°20

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“È più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, mentre per educare è necessario essere.” (Anonimo)

 

liberi pensieri di una new entry

 

In quel verbo “essere” ci leggo tutta la responsabilità della coerenza ma anche una passione contagiosa.

E in Tarvisium quel verbo “essere” è coniugato in tanti modi diversi.

È un essere educatori che trasmettono ai ragazzi, attraverso il gioco ed il divertimento, la disciplina ed il rispetto per i compagni e per l’avversario.

È un essere giocatori che, come sabato sera, si mettono a servizio in club house o dedicano parte del loro tempo libero come allenatori dei più piccoli.

È un essere genitori che fanno squadra fuori dal campo: con tanta buona volontà, dietro una griglia a cucinare panini piuttosto che a servire birre, cucinare la pasta o servire ai tavoli.

È un essere Gigante: tante, tantissime persone che con “umiltà, carattere, passione, generosità e cuore” si fanno ogni volta testimoni dell’essere Tarvisium.

È un essere un continuo esempio, soprattutto per i nostri ragazzi, un esempio che ha il valore di una coerenza costante (anche se non sempre facile) e di una passione forte.

 

Micaela Zanata

 

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presa al volo / n°19

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Dopo una notte movimentata, la sera prima la mia dolce metà aveva preparato deliziosi gnocchi alla romana, stinco di vitello alla sua maniera accompagnato da purè, funghi e peperonata!!!
Lascio a voi immaginare i sogni che ho fatto tra le braccia di Morfeo....
L'Arpav di Teolo annuncia sole, in realtà è solo una breve tregua dal clima tropicale di questi giorni, in ogni caso consente un tranquillo svolgimento della partita dal punto di vista metereologico.
Al mio arrivo allo stadio di Monigo incontro il buon Magoga a cavallo della sua city bike, sorriso Durbans segno di buon auspicio per l'esito dell'incontro.
Salgo e prendo posto in piccionaia, sopra area riservata a stampa e televisione, di giornalisti purtroppo neanche l'ombra, in compenso sono in buona compagnia, il nuovo Locatelli, alte sfere dirigenziali da Moro a Penta a Sherlock Sergio Amaglio.
Alla lettura delle formazioni noto che il "metaman" Buso è in panca, resto sorpreso ma fiducioso nelle scelte di Robertone Favaro. L'altoparlante emette ringraziamenti agli sponsor,Clubhouse, "toe e cavaeti", ma l'immagine che mi affascina di più sono i volti rilassati dei circa 500 appassionati che gironzolano e siedono sugli spalti di un Monigo appena "seggiolato", lo so non è il termine corretto ma rende bene l'idea dee nove careghe impiantae sui scaini deo stadio!!!!!!
Effettivamente la squadra con il suo compartamento di inizio campionato ha portato il sorriso in tutto l'ambeinte, cosa non da poco per una neopromossa.
Inizio partita monotono con gioco latente e studio reciproco delle due compagini per lo più a metà campo.
Al quarto minuto Fabione dopo un placcaggio non molla l'avversario, cecchino Mercanzin da inizio alla sua performance di calci tra i nostri pali.
Siamo forti e coriacei nelle mischie chiuse, , le vinciamo tutte!!!! Rubano nel frattempo ricambia il fallo di Fabione e Denis castiga... 3 a 3 ovale a centro campo.
L'impatto del nostro estremo con la partita è così così, per essere buono, tre prese al volo non proprio da manuale ma sopratutto nel tentativo di salvare una meta commette "un avanti volontario" non rilevato dall'arbitro, il giallo ci stava tutto, ci è andata di lusso!!!
Dentro i nostri 22 commettiamo irregolarità che prontamente Mercanzin monetizza 3 a 6.
Al ventesimo la squadra mostra i "documenti" all'avversario, grande reazione, pallone incollato dentro una Rolling monstre, guadagnamo mischia chiusa in mezzo ai pali, Rubano soffre, urla ma non resiste all'onda rossa, meta in mezzo ai pali, ciliegina di Pizzinato, 10 a 6, applausi a scena aperta.
Al trentesimo del primo tempo la nostra terza centro ha un piccolo diverbio con la loro terza ala, giallo ad entrambi e calcio contro a noi per fallo precedente, l'esperienza in certe situazioni è maestra......
Mercanzin mette a tabella altri 3 punti, 10 a 9.
Serie ripetuta di punizioni a nostro favore, mischia chiusa, la prima Rubano crolla, la seconda l'onnipotente Lionieri commette tenuto a terra vanificando così una buonissima occasione per allungare sugli avversari.
Trentasettesimo, l'arbitro non rileva, per niente aiutato dal giudice di linea, un placcaggio in ritardo sul nostro mediano di mischia.
Momento di stand by per il nostro numero 15, calcia in tribuna scoperta il pallone convinto che fosse scaduto il primo tempo, touche Rubano, per fortuna l'opitergino Martin ci mette una pezza.
Nella pausa tra i due tempi propongo al Penta un cambio armadi tra me e lui.... grugnito di risposta, pensandoci bene mi ghe perdevo co e braghe... el xe pi curto!!!!
Mormorii di rugby mercato invadono la piccionaia, a conferma, improvvisa riunione a porta chiusa, in zona riservata con la partecipazione di papà Taffarello e il non coinvolgimento del Presidente, tutto per depistare sguardi maligni.
Sottolineo la durezza della partita, gioco impostato sui primi otto uomini e solo 2 sventagliate con il sacco di vento all'ala, numerosi, anche, i falli e relative punizioni contro per entrambe le compagini.
Il sole spunta basso all'orizzonte, sta tramontando e i suoi raggi sembrano indicare la via per vincere la partita, le ombre dei giocatori in campo si fanno lunghe ad indicare l'arrivo delle giornate corte tipicamente invernali, casso manca castagne e torboin e semo a posto.Mercanzin rivorta avanti il Rubano centrando i pali a seguito di punizione per fuorigioco dei trequarti.
10 a 12 e sotto a chi tocca, infatti al sesto minuto della ripresa il nostro Tintoretto, Denis, pennella e trova una splendida touche nei loro 22, la buon anima dell'avvocato mi suggerisce un Pinturicchio ma io nel vedere certe linee perfette quasi quasi lo definisco Il Canaletto, più che Tintoretto.
Nello sviluppo del gioco guadagnamo mischia chiusa, il nostro allenatore capisce la difficoltà nel tallonare da parte dello stoico Zottin, sceso in campo claudicante, ed inserisce un vero pezzo di storia Tarvisium, Longo de cognome no de fatto, in ogni caso sempre pronto per giocare.
Tornando al gioco, ripartiamo con cakio a favore, non piazziamo, ma andiamo in rimessa laterale nei loro, 5 metri..... meta di Enrico Pavanello, purtroppo Denis non trasforma.
15 a 12 e pernacchia da parte mia a tutti i gufi che avevo in fianco che volevano piazzare!!!!!!!!
Ennesimo calcio contro, pareggia Rubano e la tensione sugli spalti si alza, meraviglioso duetto capitano con l'estremo, un dentro e fuori che porta la squadra oltre la metà campo avversaria, purtroppo il direttore di gara vede "in avanti" e concede mischia chiusa ai padovani.
Al diciasettesimo Longo non sbaglia il suo primo lancio in touche, cassaforte Fabione, purtroppo gettiamo il tutto alle ortiche commettendo "avanti", peccato.
Il clima in campo si fa caldo, Lionieri si mette le vesti del fornaio e rende pan per focaccia, a buon intenditor.......
Arbitro e guardialinee si smarriscono sulla decisione del punto in touche a seguito calcio lungolinea del Rubano.
22° momento clou del match, viene dato cartellino giallo alla loro terza centro, il migliore dei padovani, cambia la partita.
Favaro carpe diem, toglie un bravissimo Magnoler per Marco Buso, Buso Marco, pilone scrittore con il vizio della meta.
La tarvisium domina e schiaccia l'avversario nei loro 22, altri cambi, per chiudere in modo definitivo l'incontro, entra "veleno" Matrix Mattarucco ed il giovane Lila, escono Pavanello e Lionieri, Mattarucco è come la chiavetta che carica la sveglia, detta tempi dei primi 8 uomini, partecipa in modo decisivo nei ragruppamenti, peccato che il suo fisico sia duramente provato.
Arbitro fischia "tenuto alto" il portatore di palla nel tentativo di schiacciare in meta l'ovale, mischia Tarvisium, parte la nostra terza centro, viene fermato ma riesce a mettere la palla a disposizione dellalocomotiva Fabione...Denis sottolinea, 22 a 15.
Altra sostituzione con emozione personale nel veder entrare in campo Matteo Francescato, la saga continua, esce Spigariol, al trentacinquesimo il Rubano torna a xv, e Marco Buso incrementa il vantaggio in campo e i punti in classifica siglando la meta del Bonus, solito Pizzinato... 29 a 15.
Esce Ruiz affiancato da un bravo Taffarello, buona partita del primo e senza sbavature quella del secondo, dentro Fagotto e Luciani.
Ultima performance del nostro cecchino Pizzinato, il match si chiude sul 32 a 15 dopo 8 minuti di recupero, il sole non bacia più il Monigo, i giocatori cantano in mezzo al campo, Moro lascia il telefono in piccionaia, d'altronde se manca a meona ghe xe e gambe...e lui ne ha da vendere!!!
A fronte di una bathroom necessity, torno di corsa a casa, a peperonata, l'aria è calda, odora di scirocco africano, una leggera pioggerellina mi ricorda che siamo in Novembre durante l'estate di San Martino, periodo de oca rosta e musetto petaisso.... 


Baseti, zio bortolo

 

presa al volo / n°18

una-splendida-giornata

 

Si, ripensandoci mi vengono in mente le note della canzone di Vasco...
Che dire, non c'è molto da dire, ero veramente preoccupato. Temevo che l'enfasi che si stava dando all'evento condizionasse i ragazzi che dopo tutto dovevano giocare "solo" una partita di rugby. Senza dircelo, molti di noi pensavano al rischio della brutta figura. E invece no, i nostri hanno eretto il fortino, per mezz'ora hanno difeso alla grande, per poi impossessarsi definitivamente del match. Grandi!
Ma è stata "solo" una partita di rugby, di un lungo campionato che verrà.
Quello che invece rimane e rimarrà davvero di questa giornata sono i volti emozionati e gli occhi lucidi di molti di noi che dopo tutti questi anni hanno fatto fatica a vedere la partita, impegnati a guardare la tribuna e a chiedersi se tutta quella gente ci fosse davvero o si trattasse solo di un lucido ricordo...
Sono passati molti anni da allora...,anni nei quali il rugby ha avuto nel mondo il suo passaggio definitivo al professionismo, sapendo mantenere i principi che lo caratterizzano rendendolo diverso dagli altri importanti sport e Treviso ha visto la principale squadra della città rivestire con merito il ruolo di protagonista in Italia di questa trasformazione. Ma mi permetto di dire con un pochino di orgoglio che domenica a Monigo ci siamo sentiti a casa anche noi e credo ne siano stati felici tutti gli appassionati trevigiani di rugby.

Una splendida giornata!

Grazie Gigante, grazie Guido

Valentino colantuono