presa al volo / n°71
presa al volo / n°71 - 02.06.21
2 giugno - W la Tarvisium
Per la seconda volta in due anni il 2 giugno non si rinnoverà il rito laico della festa della Tarvisium.
Infatti questa data non si festeggia solo la nostra Repubblica ma da 52 anni è anche l’occasione in cui si celebra il nostro sodalizio.
E’ un vero peccato che la pandemia ci abbia sottratto (è solo una parentesi, lunga, ma parentesi, non dubitate!) questa gioia e questa tradizione, poiché come già ho avuto modo di dire i riti e le tradizioni sono il cemento delle comunità.
Il 2 giugno da sempre è l’occasione per i giocatori di ogni epoca e età per riabbracciarsi, rivedersi dopo tanto tempo, ricordare epiche imprese, imprese a volte ingigantite dal mito e racconti caratterizzati dalla ricerca affannosa di qualche dettaglio o nome sbiadito dalla memoria e che poi con l’aiuto di tutti vengono ricostruiti. E’ soprattutto l’occasione per le nuove generazioni di giocatori e genitori di sentire tramandata oralmente, a spizzichi e bocconi, racconti carpiti qui e là, la storia gloriosa del nostro club raccontata da chi l’ha vissuta in prima persona.
Il rituale non scritto, sempre immutabile altrimenti non è un rito, come da tradizione prevede l’arrivo in tarda mattinata, alla spicciolata, al club per l’aperitivo ed il formarsi dei vari capannelli. Mentre i bocia ed i putei zoga sul campo, i grandi cominciano a rivedersi, a raccontare, soiarse (per la new generation “prendersi in giro ma con affetto”). Poi si cominciano a nutrire i più giovani e infine i più grandi. Anche se il pranzo è offerto dalla Tarvisium obbligatoriamente devono spuntare sui vari tavoli prelibatezze varie, soprattutto dolci, specialità regionali fatte in casa e bevande….
Durante tutto questo tempo c’è sempre qualcuno che gira con la vendita dei biglietti della lotteria (in molti casi acquisto e vendita reciproci!) e anche chi ne ha acquistati un botto poi alla fine si fa tentare dagli “ultimi biglietti” (che poi “misteriosamente” si rigenerano e ne spuntano di nuovi.. Chiude il rito l’estrazione con la consueta vincita del primo premio da parte della famiglia Briscese. Qui mi fermo, perché mi si stinge un nodo in gola pensando che l’hanno prossimo a girare il Bussolotto non ci sarà più Vincenzo (magari ci aiuterà a girarlo da lassù)
p.s. due suggerimenti:
1 - cliccate qui e andate a leggervi "l'anno della grande impresa" di Yanez;
... e domani alzate ovunque voi siate
un calice alla Tarvisium;
Sergio Amaglio