under 10 - 01.05.17
Under 10
lunedì 1° maggio 2017
36° Torneo Bottacin
a Padova un anno dopo
Torniamo al Bottacin anche quest'anno, ed è sempre un'emozione: è probabilmente il torneo più impegnativo d'Italia, il nostro girone è di quelli particolari, incontreremo per la prima volta una squadra francese, ci sono nuovi compagni, qualcuno non è potuto venire per motivi familiari, qualcun'altro è acciaccato (e sappiamo che fremono a casa, perchè il loro posto se l'erano super meritato), ma i rincalzi sono pronti e promettono di essere all'altezza dei compagni.
E poi... e poi in molti c'è il ricordo dello scorso anno, della prima volta al Bottacin, della finale con il Valsu persa giocando una delle più belle partite dell'anno e conclusa comunque cantando "maglietta rossa" tutti abbracciati.
Ma quest'anno è diverso, siamo in u10, siamo nuovi a questa categoria ed alle sue dinamiche di gioco. Alcuni avversari sono cresciuti fisicamente più di noi, dobbiamo giocare d'astuzia e velocità come Davide contro Golia. Solo che di Golia, a volte, ce ne sono 8 in campo, contemporaneamente, e si fa fatica a rimanere lucidi.
L'emozione si sente, forte.
Il rugby si gioca con la testa e con il cuore, ma quanto forte batte questo cuore sotto la maglietta rossa lo sanno solo i nostri ragazzi in campo. Batte così forte che sembra voler andare lui a placcare a correre a recuperare ogni pallone. Ed allora si perde un po' di testa, ci si dimentica dei consigli degli educatori, non si può essere ovunque, non basta più tutto il coraggio e la grinta dei nostri ruggers.
Subiamo alcune sconfitte, ma sono risultati che sia nel punteggio, sia nel cuore, non cancellano l'impegno che comunque i giocatori hanno messo. Poi giochiamo le partite del pomeriggio con squadre in teoria più al nostro livello e le nostre vittorie hanno un divario di punti maggiore.
E' un momento strano, di cambiamento, come succede quando si è bambini e si cresce. "Siamo troppo buoni per la carne e non ancora troppo buoni per il pesce" dice un educatore. Non c'è rammarico, anzi è il momento della svolta. Dobbiamo capirci, ritrovarci confidenti nelle nostre capacità, sicuri del lavoro che è stato fatto e di quello da fare per completare quest'evoluzione che ci trasformerà e ci porterà ancora un passo avanti nel nostro cammino.
Continueremo il nostro percorso, per migliorarci e soprattutto per continuare a giocare divertendoci. Il rugby è un gioco. Va giocato con passione, sacrificio, ma sempre trovando in esso il divertimento che ne costituisce il carburante per affrontare le mille fatiche ed i tanti Golia che si incontrano in campo. E così le sconfitte di oggi ci aiuteranno ad ottenere le vittorie di domani.
Gli ultimi giocatori, prima di lasciare i campi, si fermano a vedere la finale u10 tra Petrarca e Valsugana. Cresce il tifo per il Valsu, perchè tutti questi ragazzi, seppur identificati con maglie diverse che ne fanno avversari in campo, sono fratelli nello stesso sport e nella stessa passione.
Beh... ci rivediamo il prossimo anno al Bottacin...!!!