presa al volo / n°25
Quando dico che la Tarvisium ieri pomeriggio ha compiuto un gesto coraggioso, lo dico con convinzione. Non è facile per una società sportiva misurarsi su campi diversi da quelli che gli sono propri. Tantomeno per chi ha dovuto (spesso) fare i conti con le proprie risorse e (ancora più spesso) sopperire alle mancanze con la dedizione e la convinzione.
Potrei raccontare di come questo progetto è nato, della convinzione e della fatica con cui la Tarvisium l’ha portato avanti, delle numerose riunioni in cui ci siamo incontrati attorno ad un tavolo a discutere, confrontarci, emozionarci, della incredibile capacità di questa società di produrre sinergia. Ma sono certo che tutto questo emergerà nel tempo.
Ora, sento forte il bisogno di ringraziare.
Chi è salito sul palco.
Qualcuno ha dovuto vincere (grandi) timidezze e insicurezze, altri misurarsi su campi poco conosciuti oppure ritornare appositamente da lontano, giusto il tempo per raccontarsi. Tutti si sono messi in gioco e tutti hanno scavato dentro ai ricordi, alle emozioni, ai sentimenti partorendo un pezzo della loro anima. Con il sorriso, ma non senza fatica e (probabilmente) un pizzico di dolore.
Chi ha lavorato dietro le quinte.
Un vecchio amico ci ha diretto, ordinato ed organizzato. Con leggerezza e capacità.
Una nuova amica è stata capace di sostenere le parole con le emozioni che solo le immagini, le belle immagini, sono in grado di fare.
Chi si è dato da fare (come spesso accade) nell’ombra.
Mi riferisco a chi ha lavorato per diffondere l’evento, sostenerlo, arricchirlo dentro e fuori l’ambiente della società. Anche semplicemente svolgendo, come sempre, il proprio lavoro in campo, nella club house, in infermeria.
E infine, un grazie anche a tutti voi che avete scelto di condividere con noi questo evento.Senza non avrebbe avuto senso.
Grazie
Grazie
Grazie.
Paolo Marta