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presa al volo / n°70

 

presa al volo / n°70 - 26.03.21

 

“in presenza”

Si moltiplicano le voci e gli interventi che pongono l'attenzione sulle conseguenze che la pandemia e il lungo periodo di restrizioni sta creando ai nostri giovani soprattutto adolescenti.

Il COVID19 non solo si è portato via decine di migliaia di persone e causato conseguenze a volte drammatiche sulle economie delle famiglie, ma ha anche creato seri problemi e disagi alle generazioni più giovani, specialmente agli adolescenti.
Senza entrare nel merito delle giustezza e delle opportunità delle misure restrittive adottate e della DAD, gli effetti “collaterali” si stanno sempre più manifestando. Sono aumentate infatti le segnalazioni di disagio psicologico, di aumento nel consumo di droghe, aumento di consumo di alcol, dipendenza da videogiochi, episodi di autolesionismo.
Se la DAD tenta in qualche modo di sopperire, purtroppo in modo molto parziale e non equo, alle carenze formative di preparazione culturale e professionale si è, ovviamente direi, rivelata inadeguata per assolvere ad uno dei principali scopi della scuola: la socialità, lo stare insieme, la condivisione di esperienze e lo sviluppo delle relazioni interpersonali.
Lo sviluppo della socialità, del senso critico, della dialettica e del confronto civile delle idee hanno bisogno di realizzarsi infatti “in presenza”, con l'approfondimento e l'attenzione alle sfumature e non demandate ai “Social” che paradossalmente sono il massimo dell'anti socialità e per loro natura, brevità e quindi superficialità radicalizzano le opinioni a discapito del dialogo e dell'empatia.

Ad aggravare questo quadro si aggiungono le pesanti restrizioni alla pratica dello sport di cui il nostro Paese ha una scarsa cultura e che purtroppo il sistema scolastico, malgrado gli sforzi di molti insegnanti e qualche dirigente d'istituto, ha molto trascurato (in molti casi persino osteggiato).
Il monte ore dedicato allo sport, la scarsezza e l'inadeguatezza degli impianti, la cronica mancanza di fondi e soprattutto la poca attenzione ai sui valori educativi sono a differenza della maggior parte dei paesi occidentali una delle grandi pecche del nostro sistema educativo.
Spesso nei media parlando di Sport ci si sofferma sulle imprese agonistiche, sui risultati e si dimentica quanto lo sport faccia per aiutare le famiglie alla crescita personale di loro figli, quanto lo sport aiuti a combattere la diffusione delle droghe, del bullismo, delle mancanza di stimoli e obiettivi e quanto invece contribuisca alla loro formazione morale. Queste funzioni sono state in questi anni sostenute egregiamente dalle associazioni sportive e dai loro educatori che in molti casi hanno saputo individuare l'insorgere delle problematiche giovanili, intervenire e spesso risolverle.
Il rischio dell'abbandono dello Sport, venendo meno stimoli ed obiettivi e motivazioni al sacrificio, è molto elevato in questo momento, non è in gioco il semplice numero dei tesserati o la vita dei club è in gioco la salute fisica e mentale di una intera generazione. Per questo bisogna sostenere le associazioni sportive e per questo continueremo a dare tutto ciò che ci sarà consentito fare per i nostri ragazzi.


teniamo duro

 

Avanti Ruggers

 

Fanpage.it
“Pensate ai ragazzi, senza sport, senza obiettivi, si stanno spegnendo in questa pandemia”

 

OggiTreviso

Lockdown, in aumento il consumo di droga, specie tra i giovani

 

Gazzettino

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