presa al volo / n°53
presa al volo / n°53 - 15.09.18
finalmente!
Con una cerimonia nella cittadina Inglese di Rugby
Pierre Villepreux è entrato, col numero 140,
nella World Rugby Hall of Fame,
il “pantheon” che riunisce i più grandi personaggi
del Rugby di tutti i tempi.
Non c'è da esserne sorpresi, mai riconoscimento fu più meritato
34 caps nella Nazionale Francese, 3 tornei delle 5 Nazioni di cui un grande Slam come giocatore. Come allenatore un campionato italiano con la Benetton, Responsabile tecnico della Nazionale Italiana, tre campionati Francesi con lo Stade Toulousain, 2 grandi Slam nel 5 nazioni e vicecampione del mondo con la Francia…. Grande formatore quando è stato chiamato da Invernici a dirigere la nazionale il suo primo pensiero è stato quello di formare una scuola, un gruppo di tecnici preparati. Con l'amico Georges Coste hanno fatto fare alla nostra nazionale un salto di qualità che ahimè rimpiangiamo. A 75 anni è tutt'ora molto ascoltato e seguito, apprezzato da coloro che amano il rugby di movimento, il gioco aperto, lo spettacolo. Ma aldilà delle performance sportive di giocatore e allenatore la sua grandezza è stata ed è la sua dimensione divulgativa e formativa. La sua concezione e la sua filosofia di gioco si possono condividere o meno, ma la sua attenzione alla pedagogia, al modo di insegnare ed allenare, alla evoluzione del gioco e dello sport stesso sono fuori discussione e ne fanno una delle persone più influenti del panorama rugbistico mondiale; non per nulla ha per lungo tempo fatto parte della commissione della IRB che studia l'evoluzione delle regole e quindi del gioco
Chi ha l'onore di conoscerlo bene e l'occasione di vederlo ancor oggi in campo e in aula può testimoniare dell'entusiasmo con cui si mette a disposizione di tutti con autorevolezza e carisma ma anche con estrema semplicità e disponibilità che sono la misura di un grande uomo oltre che di un grande tecnico e divulgatore del rugby. Spiegare ad un bambino come trovare lo spazio o ad un allenatore come lanciare il gioco per un esercizio, spiegare come insegnare il rugby e allenare dai ragazzini ai professionisti, per lui non fa nessuna differenza: semplicemente mette a disposizione di tutti le sue conoscenze e la sua filosofia di rugby ed di formazione.
Due anni fa, fu protagonista insieme ad altri importanti personalità dello sport della splendida serata che orgnizzammo a Piazza Rinaldi, Sport che Effetto che Fa: il suo intervento fu una lezione memorabile sulla sua concezione di squadra e su quelli che sono i presupposti per costruire una storia di successo
Da quest'anno è cittadino onorario della nostra città, grazie all'iniziativa dell'amico Corrado e dell'ex presidente del consiglio comunale Franco Rosi, con una felice scelta di tempo.
congratulazioni Pierre!
Sergio Amaglio
parte dell'intervento di Pierre al minuto 9:00 del video della serat "Sport che effetto che fa!"