Valentino ci scrive
Valentino ci scrive
14 marzo 2020
Che dire... ho sempre avuto per il mondo dei social la cauta distanza che stiamo avendo “fisicamente” tra le persone in questi giorni complicati, ma non posso non dare una risposta a tutti coloro (e siete tanti) che hanno portato e continuano a farlo un segno d’affetto a me e alla mia famiglia.
Sapevo che Vincenzo era considerato da tutti una bella persona, ma in questi mesi e in questi giorni ho davvero misurato quanto fosse amato. Il periodo in ospedale durante le feste natalizie sono stati difficili ma io li ricorderò sempre come dei giorni felici e pieni di amore. In una di quelle giornate complicate gli ho chiesto: "hai visto quanta gente c'è intorno a te che ti vuole bene? mi dici qual è il segreto per farsi voler bene da tutti?" Guardava fisso davanti a lui, sofferente, ma gli è uscito un sorriso dolce, direi quasi lieve, dentro quel sorriso c'era la risposta". Lo so papà, il segreto non esiste, vero?
Non ha mai giocato a rugby, ma conosceva i valori fondamentali del nostro sport: che non si lascia mai nessuno indietro, che vince che si alza prima, che per vincere occorre essere disposti a combattere, che accettare una sfida significa correre il rischio di perdere ma allo stesso tempo sapere che saremo chiamati a crescere. E soprattutto che farlo con il sorriso sulle labbra e la gioia di vivere, renderà tutto più facile a te e a coloro che ti stanno attorno.
Non ha mai giocato a rugby, ma ha fatto in tempo a conoscere il rugby epico, quello nel quale non si poteva uscire dal campo, prima del fischio finale, sulle proprie gambe. Vi assicuro che si è comportato così, ha combattuto nonostante fosse consapevole di poter perdere, e nel farlo sapeva che questa volta non sarebbe cresciuto lui, ma avrebbe fatto crescere, per un'ultima volta, chi stava con lui.
In attesa di abbracciarvi tutti, uno ad uno.
Valentino Colantuomo